Non solum sed… otium!


Make sense, Grounding, Orientamento alla soluzione, Qualità della presenza, Mindfullness

16 Mar 2020

Vita operosa o contemplazione delle sfere celesti? Quando sembra che il tempo si fermi, ma stare a casa si rivela più affascinante del nostro tran tran quotidiano.

Nel 2020 la vita quotidiana è sempre più frenetica. Quante volte abbiamo sentito o detto questa frase? Ci ripromettiamo continuamente di prenderci del tempo per noi stessi: più passeggiate, più letture, più sport, più tempo dedicato ai nostri cari. Ma quanto dura l’effetto di questa piccola grande epifania? Irrimediabilmente si piomba nella solita routine, perché gli impegni di lavoro si accavallano, le scadenze, tutte le incombenze ci portano ad agire nuovamente per inerzia, costringendoci a rimandare ogni buon proposito.

Oggi, invece, volenti o nolenti, siamo tutti costretti a restare nelle nostre case. A passare tutto il giorno con noi stessi in questo spazio che normalmente consideriamo il nostro rifugio.

Noi abbiamo pensato di rispolverare un concetto partorito direttamente dall’Antica Roma, l’otium. Se per Cicerone la fase di otium andava alternata in modo imprescindibile a quella di negotium, per Orazio è l’unica via per la felicità, perché solo allontanandosi dalle ambizioni si possono perseguire obiettivi più alti.

Nel tempo, questo termine è diventato il baluardo dei vizi, poiché solo una vita attiva e impegnata nobilita l’uomo agli occhi della società. Ad oggi è importantissimo dimostrarsi continuamente dediti a qualche progetto, pronti a intraprendere un viaggio, concentrati sul costruire il proprio futuro. Non guasta però assaporare nuovamente il senso che i Romani davano all’otium, sospensione di ogni attività e immersione in una fase contemplativa dell’esistenza. Un ritorno ad osservare l’io più segreto, nel silenzio e nella solitudine. Noi non ci siamo più abituati. Molti del silenzio, hanno paura. Eppure, è nello stare soli con se stessi che emergono i pensieri più profondi, le riflessioni sul senso delle cose, la chiave interpretativa di ciò che accade. Un invito a scoprirsi, un’occasione per prendere più consapevolezza su chi siamo, dove siamo e dove vogliamo andare.

Tutte queste meditazioni ci portano a rivalutare la quarantena. Da obbligo a opportunità.

Tornare nella sfera introspettiva, riprovare ad avere un dialogo con noi stessi, riscoprire quali sono i nostri limiti e i nostri sogni. È questa la vera sfida. La libertà del pensiero, sgombro da attività pratiche di qualsiasi genere, diventa un’affascinante incontro con noi stessi.

related articles